domenica 4 novembre 2018

Memoria di scuola - Parte seconda



A settembre del 1974, dopo il solenne giuramento, cominciò il corso vero e proprio. Oltre alle immancabili esercitazioni, adesso vi erano le lezioni teoriche: occorreva conoscere l’organizzazione di cui facevamo parte (la Fanteria dell’Esercito italiano che, come è noto a tutti, fa capo al ministero della Difesa), apprendere le nozioni di base delle armi in dotazione ( il F.A.L. 75, ovvero il fucile d’assalto leggero, in dotazione a tutti i fanti di allora; le granate e le mine anticarro e antiuomo; le armi proprie del reparto di appartenenza che per me erano costituite dal Mortaio 81).
Le lezioni teoriche terminavano alle 17,00.
Io mi trattenevo nell’aula per mettere a punto l’esame di “Istituzioni di diritto romano”.
Avevo seguito con passione tutte le lezioni del prof. Carlo Augusto Cannata, da novembre ’73 sino a maggio ’74 e avevo con me un piccolo quadernetto dove avevo preso a trascrivere i punti salienti della lezione di quel grande luminare.
A distanza di oltre quarant’anni ricordo ancora le sue lezioni. Carlo Augusto Cannata era un uomo ancora giovane, non tanto alto, direi, e ancor meno lo definirei un uomo grasso o robusto. Era un uomo normale, modesto nel vestire e nel suo apparire in generale. Ma quando iniziava a parlare degli istituti del diritto romano, dall’epoca repubblicana a quella imperiale, ai miei occhi si trasformava in una divinità della scienza giuridica scesa in terra dall’Olimpo per farmi innamorare di quelle formule magiche.
Scrivendo  alla lavagna si impiastrava di gesso l’abito scuro e io, al posto del gessetto, lo immaginavo nel foro romano, con la toga indosso e la festuca mentre pronunciava solennemente rivolto ai due litiganti: “Mittite ambo hominem!”, per poi ritirarsi  a deliberare a quale  dei due, l’attore o il convenuto, spettasse il dominio sul povero schiavo, oggetto del loro contendere.
Devo confessare che gli esami di quel primo anno che ho amato di più sono stati proprio quelli a contenuto romanistico: “Storia del diritto romano” , che avevo già sostenuto come primo esame il 4 giugno del 1974 (subito seguito fa “Filosofia del diritto” e da “Teoria generale del diritto” sul quale ho già intrattenuto l’attento lettore) e “Istituzioni di diritto romano” che andai a sostenere con licenza speciale del colonnello a ottobre del 1974 e che superai con una votazione di  venticinque/trentesimi.
Più tardi appresi a mie spese che avrei fatto meglio a dedicare i miei sforzi e le mie passioni all’esame di  Istituzioni di diritto privato (fondamentale crocevia per chiunque voglia impadronirsi dell’ordinamento giuridico italiano).
Ma a quel tempo io ero perso nei miei sogni e nel mio mondo, il diritto romano contava certo di più degli istituti giuridici che,  dopo un tortuoso percorso di rielaborazione, li avevano ormai soppiantati e sostituiti, nelle moderne e contemporanee codificazioni. E se avessi potuto scegliere sarei rimasto ancora lì, a studiare quelle fonti antiche così piene di fascino e di storia.
Quando poi mi sono accostato alla professione di avvocato e all’insegnamento del diritto (seppure limitatamente alle scuole superiori per ragionieri) ho voluto  e persino dovuto imparare e capire come si erano evoluti quegli istituti arcaici che tanto mi avevano affascinato all’università, anche se mi sono ritrovato spesso a comparare le strutture attuali del pensiero giuridico con quelle di epoca romana.
Forse molti colleghi converranno con me che la lentezza, le incomprensioni e la complessità del  sistema processuale italiano, a volte di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori, sono in parte dovute alla  matrice originaria del processo romano, strutturato interamente su formule solenni e invariabili, che gli avvocati di allora dovevano rispettare alla lettera e di cui noi operatori del diritto attuale (parlo anche dei magistrati, forse più prigionieri di noi avvocati di quel retaggio arcaico) siamo in parte ancora ostaggi.
8. continua…


La prima parte del libro, che va dal 1960 al 1973 si può acquistare in tutti gli store (Mondadori, Feltrinelli, Amazon, IBS, Libreriauniversitaria ecc.) o 

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