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«C’è un’altra cosa che dobbiamo
considerare, prima di escludere ovvero prendere in considerazione l’eventualità
della presenza di un complice» si affrettò a dire il
commissario per scongiurare le proteste del sovrintendente, che sbuffava regolarmente
a ogni frase in latino del loro collega. «Secondo
il medico che ha effettuato l’autopsia l’assassino ha sferrato tre colpi, dal
basso verso l’alto. E i fendenti sono stati inferti da un destrimane, mentre
l’indiziato, come precisa il verbale, impugnava il coltello nella sinistra e,
per giunta, è anche mancino.»
«Beh, questo non esclude la presenza di un
complice. Anzi, sembrerebbe confermarlo…» disse
ancora l’ispettore, ma meno convinto di prima.
«Certamente. Ma a questo punto, perché non
pensare che il vero assassino abbia agito indipendentemente dall’indiziato?
Comunque domani, senza trascurare neppure questa pista, voglio verificare da
dove possa essere entrata questa terza persona, la cui presenza sembra farsi
strada sempre più a rigor di logica. Anche alla luce del fatto che l’indagato
ha dichiarato di essere entrato con le chiavi. Quindi, o il vero assassino si è
infilato dall’esterno, oppure la porta gli è stata aperta dalla stessa vittima.»
«In effetti ci sono diversi punti oscuri.
La vittima conosceva l’assassino? Io propenderei per il sì. Chi si fiderebbe
oggi ad aprire a uno sconosciuto?»
puntualizzò l’ispettore.
«Purtroppo sappiamo per esperienza che
molti anziani lo fanno. Per leggerezza o perché vengono ingannati. Ovviamente,
dopo il sopralluogo, saremo in grado di valutare meglio le diverse ipotesi.»
«Vuole che veniamo con lei, commissario?»
si offrì il sovrintendente.
«No,
grazie, state con le vostre famiglie. Domani è sabato. Se avrò dei dubbi in
proposito ci faremo un salto insieme la settimana prossima»
disse il commissario con un tono da cui traspariva il suo apprezzamento per
l’offerta generosa.
«E le altre due piste quali sono?»
chiese l’ispettore Zuddas, contento che le sue osservazioni, apparentemente
assurde e fuori luogo, avessero invece colpito l’immaginazione di un
investigatore del calibro del commissario.
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