venerdì 13 luglio 2018

La Sapienza senza tempo




Capitolo Quinto
Sulle Donne

Bevi quell’acqua della tua cisterna,
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
perché la tua sorgente non esterna

sia, né  all’uso dell’estraneo sozzo.
Che sia benedetta la tua sorgente,
sii con tua moglie tale e quale mozzo

di rüota, invaghito amabilmente
per sempre e solamente  del suo amore.
Con lei inebriati teneramente.

Scrivi nella tavola del tuo cuore:
non lusingarti con  donna straniera;
non cercare nel suo petto il tepore;

di vergogna e percosse è forïera,
la condotta di chi alla donna altrui
s’accosta. Dalla donna forestiera

guardati come dai sentieri bui.
Legati alle dita questi precetti,
perché io son per te ciò che io fui

per mio padre. Egli simili detti,
che risalgono al gran Re Salomone,
li formulò per gli uomini retti,

perché Dio ogni Sua protezione,
l’ha in serbo per genti di buon’ora,
che non patiranno tribolazione,

e vedranno la luce dell’Aurora.


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