Permettete prima che io mi presenti brevemente.
Sono un uomo di 64 anni che cerca di essere gentile con tutti. Anzi, chi mi conosce sostiene che io sia una persona mite e gentile. In fondo è così, anche se una mia collega (con la quale lavoriamo insieme da oltre trent'anni) si è sorpresa non poco quando, durante una discussione di gruppo (si parlava del '68 e degli scioperi a scuola in quegli anni lontani e in quelli immediatamente successivi), sono intervenuto per dire che nel mio quinto anno di scuola superiore facevo parte degli organizzatori del movimento studentesco cittadino e mi ero spinto persino a interrompere le lezioni per indire un'assemblea straordinaria d'istituto nel cortile della scuola (per questo grave fatto venni sospeso per 15 giorni e rischiai di perdere l'anno scolastico; queste e altre cose le racconto nel mio libro "Memorie di scuola" che si può consultare e anche acquistare direttamente da https://www.youcanprint.it/biografia-e-autobiografia-generale/memorie-di-scuola-9788827845486.html oppure anche negli altri store della rete).
Ma stamattina, ho scoperto che sepolto dall'uomo che ha fatto della mitezza e delle buone maniere un suo tratto distintivo, si cela ancora il vecchio lupo aggressivo e permaloso pronto a ringhiare se qualcuno gli sbarra la strada.
Ecco il fatto: mi recavo in pullman dal medico di famiglia, mezzo febbricitante e dolorante. Sono salito sul pullman e per prima cosa, da viaggiatore onesto e cittadino scrupoloso, ho tentato di leggere il QR con il mio cellulare, al fine di convalidare il trasbordo (così chiama la conferma della tua presenza sul mezzo la società cittadina di trasporti che gestisce il servizio dei pullman) dell'abbonamento on line che ho stipulato.
A causa della scarsità della luce (eravamo in un tratto di strada ombreggiato) ho provato diverse volte l'operazione, ma pur inquadrando correttamente nel display il simbolo cifrato QR, non venivo riconosciuto.
L'autista mi ha suggerito di provare con il simbolo posizionato proprio sopra l'uscita che gode di una illuminazione privilegiata.
Una signora che doveva aver seguito le mie peripezie e forse doveva avermi giudicato un vecchietto poco sicuro sulle gambe, dato che tenendomi agli appositi sostegni con una sola mano in effetti av evo ondeggiato in diverse occasioni, è intervenuta dicendo, a voce alta: - " Lo faccia durante la sosta, così non mi cade addosso!"
E lì è risorto il lupo che dorme dentro di me, con tutta la sua permalosità e la sua aggressività (la buonanima di mio fratello maggiore era proprio così; con l'aggiunta di una dose di misoginia superiore alla mia, oltre che con l'aggiunta di tante qualità che io, purtroppo, non ho).
- " Signora" - le ho risposto in tono aggressivo e senza neppure guardarla, mentre il provvidenziale QR esposto alla luce vidimava la mia presenza sul mezzo - " se lei fosse una donna giovane e bella forse potrei anche far finta di caderle addosso!"
Mi son pentito subito della mia risposta permalosa e aggressiva. All'autista però deve essere piaciuta, perchè quando mi sono avvicinato per ringraziarlo e chiedere un'informazione, mi ha sorriso dicendomi che a lui gente così invadente e impicciona gliene capitava tutti i santi giorni.
Io, non di meno, avrei ritenuto più consono al mio stile risponderle magari: - "Signora, forse le piacerebbe che un giovanotto come me le finisse in braccio!", o qualcosa di più carino della mia rispostaccia.
Beh, ormai è andata così. Cercherò di far meglio la prossima volta.
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