Capitolo Quattordicesimo
Alla riunione
del venerdì il commissario De Candia, come sempre, lasciò in fondo alla lista
degli omicidi ancora in fase di indagine, il fascicolo dell’assassinio di via
Giudicessa Adelasia. Informò i suoi collaboratori sulla svolta che avevano
preso le indagini in seguito al ritrovamento presso la casa di Andrea Picciau
di parte del materiale asportato dalla cassaforte della vittima, compreso il
testamento che lo escludeva dall’eredità della zia.
«Ci manca però la ciliegina sulla torta:
assicurare l’assassino alla giustizia!»
disse il sovrintendente Farci.
«Stamattina mi hanno restituito da Carbonia
il verbale di acquisizione delle prove firmato da Maria Grazia Picciau. Lunedì
andrò a parlare con il procuratore capo: stavolta non potrà negarci il mandato
di cattura e vedrai che con quello, lo prenderemo, ovunque egli sia!»
«A proposito!»
esclamò l’ispettore Zuddas «E’ arrivata un’informativa
riservata da Olbia: a un ricettatore è stato proposto, da uno sconosciuto che
corrisponde alla descrizione che noi abbiamo di Andrea Picciau, l’acquisto dei
gioielli della lista che io ho mandato in giro nelle città più importanti dell’isola;
il ricettatore ha riconosciuto i gioielli e ha guadagnato del tempo senza
insospettire l’offerente; e ha provveduto ad informare la polizia!»
«Quindi il nostro uomo si trova ad Olbia?»
chiese il sovrintendente rivolto al commissario.
«Ah, dimenticavo di dirvi che il nostro
uomo si è presentato dal ricettatore con una donna, sostenendo che i gioielli
fossero i suoi…» intervenne l’ispettore
Zuddas.
«Per me quello sta cercando di procurarsi i
soldi per spiccare il volo con quella sua complice! Che ne pensa lei
commissario?» ribatte il sovrintendente Farci.
«Quelli come lui, nella scala dei bisogni,
hanno al primo posto la droga!» sostenne l’ispettore con
foga!
«A proposito!»
intervenne il commissario rivolto al sovrintendente Farci, frugando nel fascicolo.
«Ti
ricordi quell’involucro che ti ho affidato per il Servizio di Polizia
Scientifica? È arrivato il referto delle analisi!»
Il sovrintendente prese il foglio che il commissario
gli porgeva.
«Fluoracetato di sodio? Ma è uno scherzo?»
esclamò il sovrintendente porgendo il foglio all’ispettore Zuddas che glielo
sollecitava.
«Quelli della Scientifica non scherzano
mai!»
disse il commissario con un sorriso.
«Fluoracetato di sodio…Che roba è?»
chiese l’ispettore restituendo il foglio al commissario, che lo ripose nel
fascicolo.
«E’ un topicida; ma viene utilizzato anche
nei fertilizzanti!» rispose il commissario
De Candia, che dopo aver letto il referto aveva preso le sue informazioni.
«Sto cercando di ricordare qualcosa… ma non
mi viene in mente…» disse l’ispettore
stringendo gli occhi nello sforzo di farsi tornare alla mente qualcosa.
«Dì qualcosa in latino, tanto per cambiare!»
disse il sovrintendente in tono provocatorio, a mo’ di burla!
«Futue
te ipsum, hircus!» disse l’ispettore, senza
farselo ripetere due volte! Per lui, sentenziare in latino era un vero e
proprio invito a nozze!
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