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Capitolo Quindicesimo
Santiago De Candia si preparò per ospitare a cena la
sua amica Luisa. E come ogni sabato mattina, si recò per gli acquisti al
mercato di San Benedetto. Per cambiare decise di optare per le melanzane ripiene
di pasta. Il sabato precedente aveva cucinato la pasta coi fagiolini che lui
conosceva nella doppia versione. Quella sarda,
spaghetti cotti nell’acqua salata dei fagiolini lessi, olio extra vergine, due
spicchi d’aglio e pecorino grattugiato e quella pugliese, che prevedeva invece
la preparazione di un sugo di pomodoro dove i fagiolini, dopo cinque minuti di
lessatura, andavano a finire di cuocere per altri quindici minuti, prima di
diventare il giusto condimento di una pasta corta, a scelta.
Anche le melanzane ripiene costituivano un altro
tipico piatto della sua famiglia, che aveva visti divisi i suoi genitori. Nella versione sarda, sua madre riempiva le
melanzane, tagliate a metà in verticale e svuotate della polpa interna, con un
ripieno fatto di carne macinata di bovino, uova, pangrattato, aglio, sale e la
polpa delle stesse melanzane, macinata a dovere. Nella versione pugliese,
prediletta e proposta da suo padre, in alternativa, i gusci delle melanzane,
dopo essere svuotati della polpa interna, andavano scottati in acqua bollente
per cinque minuti. Poi occorreva
tagliare a cubetti la polpa delle melanzane ed aggiungerla al sugo di pomodoro,
portandolo a cottura dopo averlo salato a dovere. A parte andava poi cotta la pasta corta, tipo
i sedanini o i tortiglioni. Scolata al dente e aggiunta al sugo insieme al
parmigiano grattugiato, amalgamando il tutto.
Le melanzane, farcite con il ripieno, andavano poi sistemate in una
teglia e cotte in forno caldo a 200 gradi per circa venti minuti.
La scelta dell’opzione pugliese, rispetto a quella
sarda (forse più sostanziosa e completa come piatto unico), aveva consentito al
commissario di prevedere nel menù dedicato alla sua ospite, un secondo a base
di cozze e arselle (che aveva visto particolarmente fresche e invitanti nei
banchi del mercato dei suoi fidati e conosciuti fornitori settimanali). Sulla
tavola non sarebbero mancate le verdure e la frutta di stagione e nel frigo già
stazionavano alcune bottiglie del suo vermentino preferito.
La sua ospite arrivò puntualissima. Elegante e bellissima. Appena slacciò la
cintura dell’impermeabile color beige, Santiago De Candia ammirò sulla
camicetta bianca un ciondolo di rubino, la pietra preferita di Luisa. Un paio di mocassini sportivi e pantaloni a sigaretta
color marsala, completavano l’abbigliamento della sua amica.
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