Mi hanno chiesto quali libri mi sarei portato appresso, partendo per le vacanze. Domanda difficile; quasi imbarazzante.
Se partissi in vacanza, quest'anno, avrei davvero l'imbarazzo della scelta, su quali libri portarmi appresso. Ho appena finito di leggere "Tra il silenzio e il tuono" di Roberto Vecchioni e dello stesso cantautore milanese sto leggendo "L'orso bianco era nero". Ma non mi sarei portato nessuno dei due. Non so bene perché. Forse il primo non è né carne, né pesce, anche se la sua lettura è stata gradevole. Il secondo è un libro sulla linguistica, pur non essendo un trattato di linguistica (come lo stesso autore precisa a più riprese). Magari mi porterei "L'ora del del destino" di Antonio Scurati. Però è troppo voluminoso, seppure di scorrevole lettura. Poi c'è sempre "Guerra e pace" che aspetta di essere finito, ma a questo giro mi è toccato un volume economico, con i caratteri troppo minuscoli per i miei occhi (è la seconda o la terza volta che cerco di finirlo, nell'arco di cinquant'anni). Oppure mi porterei "Diario Notturno" di Flaiano. Si può leggere a spezzoni, anche saltando da un capitolo all'altro, senza problemi, come si dovrebbe fare per le letture estive. Nei tempi andati leggevo Agatha Christie e Conan-Doyle, ma la giallistica ha fatto dei passi avanti e sarebbe meglio puntare su autori più moderni, che tengano e diano conto dei progressi scientifici che ha fatto il mondo dell'investigazione nell'ultimo secolo. Nemmeno Asimov, a pensarci bene, è più d'attualità. L'ho ripreso in mano, da poco. Resta sempre un grande, un classico ormai, però appare datato e mostra tutti i suoi anni.
Per concludere, non volendo rischiare di restare sguarnito e per non correre il rischio di incappare in qualche testo strano, mi porterei la Bibbia, quella della CEI. Anche se, a pensarci bene, la domanda iniziale è stata mal posta.
Oggi, più che un libro in sé, basta che ti porti appresso un ipad o un iphone è il gioco è fatto. Lì trovi davvero di tutto e di più da leggere. A sazietà. Soprattutto se si tratta di classici i cui autori siano trapassati da almeno settant'anni!
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