giovedì 27 settembre 2018

Memorie di Scuola - Parte Seconda



Dopo il diploma, conseguito nella maniera rocambolesca che ho già narrato, mia madre convinse mio padre che avrei dovuto frequentare l’Università.
Non so che peso avesse avuto una simile richiesta nel loro equilibrio di coppia, ma mio padre, accantonata per il momento l’idea di farmi diventare il contabile dell’azienda di famiglia,  acconsentì di buon grado.
D’altronde mio padre non si era mai interessato ai miei studi, delegando tutta la questione (colloqui con i docenti inclusi) a mia madre. 
Debbo aggiungere, per onestà e completezza,  che il mio buon vecchio non mi fece mai pesare la mia condizione di primo e unico studente in una famiglia numerosa di lavoratori, come invece, a un dato momento, fecero esplicitamente alcuni suoi coadiuvanti, in risposta alle pressioni esercitate da mia madre,  che rivendicava le risorse finanziarie necessarie per farmi studiare.
 I miei genitori sono stati entrambi un fulgido esempio di generosità e abnegazione (mio padre, a detta di mia madre, anche troppo).
Basti pensare che quando si ritirò dagli affari regalò ai miei fratelli allora coadiuvanti (i due maggiori, pur tuttavia con motivazioni assai differenti e con elargizioni e concessioni quanto mai sbilanciate, se n’erano già andati di casa e si erano creati un’impresa autonoma e indipendente)  entrambe le gioiellerie di cui era unico titolare (con tutta la merce, gli utensili, le vetrine e gli arredi, con annessi, connessi e stigliature e  compreso l’avviamento) senza chiedere niente in cambio, neppure una lira.
La mia scelta cadde sulla facoltà di giurisprudenza. Si trattava comunque di una prima scelta: la professione forense era una delle mie priorità, dopo avere scartato il giornalismo, che pure mi attraeva non poco (ma allora occorreva andare a Perugia e io non ebbi neppure il pensiero, non dico il coraggio,  di chiedere ai miei genitori di essere mantenuto fuori sede, tanto più che l’appartamento che mio padre aveva comprato in città nel 1969, era a un tiro di schioppo da viale Frà Ignazio, la sede storica della facoltà di legge).
Anche lo psicologo e l’interprete mi affascinavano come professioni ma all’epoca,  a Cagliari,  non esistevano delle facoltà specifiche per le relative lauree e, in tal caso, avrei dovuto chiedere ai miei di mandarmi a Venezia,  a Napoli oppure a Roma.
1.     continua
La parte prima del libro, che va dal 1960 al 1973 si può acquistare in tutti gli store oppure direttamente al link dell'editore: https://www.youcanprint.it/biografia-e-autobiografia-generale/memorie-di-scuola-9788827845486.html

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