Il mio quattordicesimo volume della Collana "La Bibbia in Rima" oggi figura al 38.mo posto della classifica che Amazon stila quotidianamente per i libri di Poesie più letti. Una piccola soddisfazione che premia i miei sforzi poetici (che poi sono stati soltanto un grande onore e un immenso piacere), profusi per trasporre in versi e in rima tutti e 70 i Libri della Sacra Bibbia. Ecco un piccolo stralcio del Volume:
L’Apocalisse di
San Giovanni
Prologo
VV 1-4
Beato chi legge e chi ascolta queste
Divine profezie. Il tempo infatti
È vicino perché son manifeste
Le arcane parole nei nudi fatti!
Ogni rivelazione fu inviata
Al Servo di Dio Giovanni, latore
Della Parola da lui attestata
Per la gloria del Nostro Salvatore!
Lettera alle
Sette Chiese
Alle sette Chiese che sono
in Asia, dei
sette spiriti che
stanno davanti al suo trono,
da Colui che è, che era e
che viene, da Gesù testimone
primogenito dei morti, negli anni
sovrano dei re che stanno al timone,
pace e grazia per mano di Giovanni.
A Colui che ci ama e ci ha
Liberati dai nostri peccati
Con il Suo sangue, che ha dato a
Noi un regno e ci ha affiliati
Al padre Suo Dio, a Lui la gloria
E la potenza nelle trame
Di tutti i secoli e della storia
Per tutta l’Eternità! Amen!
Eccolo che viene dal cielo,
io Lo vedo sin da ora,
ma cadrà da ogni occhio il velo,
anche da quelli che allora
Lo trafissero, e si pentirà
Ogni tribù della terra e a sciame,
vedendo alfine la verità
si batteranno il petto! Sì, Ame’!
Dice il Signore: “Io sono l’Ente
Che inizia e finisce, Colui che è,
che era e che viene, l’Onnipotente!
Io Giovanni, vostro fratello nel
Regno e nella perseveranza
In Gesù, in compagnia, come voi
Di pene e dolori, ero di stanza
Nell’isola di Patmos, vuoi
A causa della parola di Dio,
vuoi per la testimonianza
di Gesù. Fui preso proprio
dallo Spirito, che la sorveglianza
ordinaria azzera dei sensi;
era il giorno del Signore
e udii dietro di me squilli intensi
che in forma di voce e clamore
dicevan: “Scrivi, senza tradirne
il senso, ciò che vedi e, a tua nomea,
manda il testo alla Chiese di Smirne,
Tiàtira, Filadelfia e Laodicea,
Pergamo, Sardi ed Efeso.
Mi voltai in direzione
Della voce che avevo inteso
Ed ebbi come una visione
Di sembianze umane che si ergeva
Tra sette candelabri sfolgoranti
Come la fascia che gli cingeva
Il petto, coi capelli sgargianti
Come neve e una veste pendente
Ai piedi. Avea occhi di fiammate
Accese, piedi di bronzo splendente
E la voce di mille cascate!
Sette stelle in mano stringeva
E dalla bocca gli usciva una spada
Doppia e affilata e il suo volto splendeva
Come un sole a mezzogiorno in rada!
Appena lo vidi caddi ai suoi piedi
Come morto. Ma egli posando
Su di me la destra disse: “Vedi,
non temere! Io sono il quando
e il sempre vivente, il primo
e l’Ultimo. Ero morto ma ora
vivo e ho le chiavi dell’infimo
e della morte per sempre. Allora
scrivi i fatti che hai visto: i presenti
e i futuri. Il senso nascosto
delle sette stelle splendenti
nella mano destra e ciò ch’era posto
attorno a me: i sette candelabri
d’oro; le prime sono gli angeli
delle sette Chiese che i miei labbri
ti hanno elencato senza veli!”
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