Capitolo
2
A quel tempo, a Londra, le notizie dall’Italia arrivavano con un
giorno di ritardo. Non che io le cercassi, tutt’altro. Ero andato via
dall’Italia perché non ne potevo più di stare a sentire e a leggere sempre le
stesse notizie: attentati, gambizzati, scioperi, scala mobile, crisi di
governo, rimpasto, arco costituzionale, extraparlamentari, gruppuscoli,
galassia, terroristi, destra e sinistra.
Sul piano politico, a destra l’Italia
era bloccata dall’arco costituzionale, mentre a sinistra l’ostacolo era il
Patto Atlantico. Io non mi sentivo né di destra, né di sinistra. A pensarci
bene forse ero partito per Londra alla ricerca di una terza via.
La
notizia del rapimento dell’onorevole Aldo Moro, ad opera delle Brigate Rosse, mi lasciò pertanto piuttosto indifferente.
Soltanto dopo ho capito la grandezza di
quest’uomo politico, la sua lungimiranza, la sua tenacia. Era un uomo
rivoluzionario, a modo suo; ma nel suo mondo non fu capito; o fu male inteso; o
forse i farisei filoamericani e gli scribi democristiani si servirono dei
barabba rossi per levarsi di torno un avversario interno più intelligente e più capace di loro. In fondo me n’ero
andato dall’Italia per non pensare alla politica, perché mi sarei dovuto
sbattere su quella notizia?
Ma era la politica, evidentemente, a
seguire me. Due tra le mie conoscenze, Donato e Giampiero, erano dei veri
appassionati della politica italiana; e senza parlar di politica sembrava non
riuscissero a stare.
Li
avevo conosciuti entrambi nella fabbrica
di pizze, dove avevo iniziato a lavorare poco dopo essere arrivato a Londra.
Donato
era arrivato a Londra forse un paio d’anni
prima di me. Con Giampiero divideva però una lunga
militanza italiana nei gruppuscoli della sinistra extra-parlamentare; lo
stesso travagliato percorso ideologico: dalle confuse militanze rivoluzionarie
tra i castristi, maoisti, marxisti-leninisti alle matrici di ispirazione
nostrana, dall'ideologia meno vaga e più concretamente calate nella realtà
italiana, come Lotta Continua, Servire il Popolo e Autonomia Operaia, sino alla
graduale ma inesorabile disillusione; all’amara e sonora sconfitta. E senza
neppure attendere l’appello del ’77 si era ritirato anche lui dal fronte, a
leccarsi le ferite, a ricostruirsi.
tratto dal romanzo "La Terza via" acquistabile in tutte le librerie anche on line
Nessun commento:
Posta un commento