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Io
sono Paolo, un Giudeo di Tarso,
città
cilicia tra le più importanti!
Il
petto di furore aveo riarso
contro
i cristiani di Giudea, nanti
che
Dio mi chiedesse, ché sulla via
mi
trovavo di Damasco, per quanti
fustigati
aveo ragione, di mia
medesma
mano e degl’altri ch’andavo
a
perseguire! Ma la diceria
che
mi vorrebbe poscia tanto bravo,
quanto
spietato sarei stato pria,
vorrei
condurre al suo corretto enclavo;
passi
dunque d’ogni soperchieria
l’addebito
e d’ogni complicità,
che
sia in Giudea oppure in Samarìa,
per
arroganza o cieca volontà,
abbia
avuto nelle persecuzioni
dei
fratelli ebrei, che alla novità
di
Cristo subito eran stati proni;
però
quello che a me pare più inviso
è
che qualcuno fuor dal coro stoni
accusandomi
anche d’avere ucciso!
No,
no, e poi ancora no! Giammai
Il
mio braccio fu di sangue nostro intriso
Di
quei della mia stessa razza! Mai
mi
spinse a dar la morte il tanto odio
Che
pur covavo allora contro i sai
Che,
minacciando d’occupare il podio
Supremo
dell’avito Tempio, il Verbo
Novello
di Gesù, come in allodio
Diffondevano
intorno. Ero acerbo
Quando
i mantelli dei lapidatori
Del
primo martire cristiano in serbo
avevo
e quando gli estremi rigori
Del
voto mortale in Sinedrio io davo!
Ma
della legge è noto ai più cultori
Come
non sia punibile lo schiavo
Quando
esegua; ed io agivo stretto
Dalla
legge, di cui l’antico avo
Mosè,
a tutti noi imponea rispetto;
ed anche io la sentia vincolante!
Nel
giusto io mi credea, anzi costretto,
ad
agire in quel modo di zelante
gioventù! Di Gesù, figlio di Abbà,
niente
sapevo ancora, ma ignorante
ero
di Lui e della verità
con
cui Il Cristo ha illuminato il mondo!
Quando
poi cessò in me la cecità
M’accorsi
che avevo toccato il fondo
E
vidi il vero nella sua realtà!
Oh
me l’infelice, quando iracondo
Perseguivo
i fratelli con viltà!
Oh
me il fallace, che la vecchia via
Sola
vedevo di mia volontà!
Ebbene,
Dio, nella coscienza mia
Non
volle che pesasse anche il supplizio
D’aver
tolto la vita! E dunque sia:
Non
mi sottrarrò al vostro giudizio!
Né
valga ciò che dopo sono stato
A
mio favore! Che sia all’inizio
Che
sia al prosieguo, io fui destinato
A
ciò che in alto fu per me deciso;
nel
bene e nel male io l’ho accettato!
E
se quello a voi apparisse inviso,
io questo
l’ho accettato di buon grado
e
il mio sentiero di dolore intriso
è
stato ed ancora è, dovunque vado!
Non
siate dunque voi assai severi,
e
quando in aria lancerete il dado
considerate
insieme oggi e ieri,
ché
la vita di un uomo è un tutt’uno
fatto
di azioni e di umani pensieri;
e
mentre son le prime per ognuno
ben
palesi, quegli altri solo Dio
li
sa pesare, attribuendo a ciascuno
il
suo giusto tributo! Dunque io,
quando
fui scelto per la diffusione,
nel
mondo, del nuovo credo, di mio
misi,
come in passato, la passione
e
la coscienza di essere nel vero!
Conosco
e vi precedo l’obiezione
Che
con un simil ragionar, invero,
nessuno
potria mai ser condannato,
il
bugiardo mostrandosi sincero
e
l’omicida saria liberato!
Ma
conoscevo ben solo una legge
Prima
che alla mission fossi vocato!
Ed
era la legge di Mosè! Vegge
Chiunque
quindi come fossi giusto!
Vorrei
comunque dire per chi legge
Questo
mio scritto, che il solo disgusto
Di
cui serbo memoria di quegli anni
Trascorsi
in preda a quel gran trambusto
Giovanil,
son le torture e i malanni
Che
senza pietà arrecavo ai rei
Presunti!
Questo tra i diversi danni
Riconosco!
Lo stesso che i Giudei
Cristiani
oggi tentano di fare
A
me e a tutti gli altri Ebrei
Che
sol intendon farsi battezzare,
ritraendosi
alla circoncisione!
E
dunque il mio invito ad avvicinare
Gesù
e la Sua nuova religione
Lo
perseguo con infinito amore,
giammai
con violenza o con restrizione!
È
tempo ormai d’aprire il nostro cuore
Al
mondo, come Gesù ci ha insegnato!
Il
Verbo del Cristo, nel Suo vigore
Non
deve più restare limitato
Negli
angusti confini d’Israele,
di
Giudea e di chiunque vi è nato!
E
non già con la forza e con il fiele
Si
fa la via che a Gesù conduce!
Dispieghiamo
spontanei le vele
Del
nuovo vento di riscatto e luce,
che
a Gesù Cristo Il nostro Redentore
e
alla Promessa di salvezza adduce!
Gesù,
morto in croce per nostro amore,
di
noi tutti quanti, Ebrei e pagani!
Cerchiamo
orsù con entusiasmo e ardore
Di
collaborare ai Suoi santi piani
Per
questa Nuova ed Eterna Alleanza
Che
vorrebbe veder, tutti i Cristiani,
Uniti
in una sola fratellanza,
tutti
gli uomini e razze della terra!
Valutate
voi la vera importanza
Della
nuova fede in Cristo! Ed erra
Chi
non si rende conto che è la pace
La
nuova frontiera, non più la guerra!
E
Gesù Cristo, pur morto, non giace
Ma
Egli è risorto! Io, testimone,
apostolo
indegno, eppure capace,
da
Lui sono stato per la missione
giudicato
e scelto in prima persona
e
incaricato della diffusione
del
Vangelo, non solo in questa zona
ma
in tutto il mondo che sia conosciuto!
E
sì farò, sinché non sarà prona
La
mia volontà e non sia venuto
Il
giorno del giudizio universale,
quando
completo il mondo avrà saputo
la
Verità che veramente vale
ed
il sentier che ognun deve seguire,
lungo
la via che al Padreterno sale!
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