sabato 6 ottobre 2018

Memorie di Scuola - Seconda parte


Aggiungi didascalia

Capitolo Secondo
1974-1975

Scuola di Fanteria a Cesano di Roma
Quando venni arruolato nell’Esercito Italiano avevo già dato tre esami all’Università: Storia del Diritto Romano; Filosofia del Diritto e Teoria Generale del diritto (con il prof. Giacomo Gavazzi che ho già nominato all’inizio del racconto).
Mentre a Capranica aspettavo il treno che mi avrebbe portato a Cesano di Roma, mi sembrava di aver già vissuto quel preciso momento: io, seduto in una panca di una qualunque stazione ferroviaria, che partivo senza sapere cosa mi avrebbe riservato  l’indomani.
Beh, il servizio militare di leva, per chi non l’avesse conosciuto (parlo soprattutto ai giovanissimi e alle donne) , poteva dare  anche di queste sensazioni.
Il foglio di coscrizione che avevo nella tasca dei miei jeans diceva che ero stato assegnato al 44.mo corso A.C.S. della Scuola di Fanteria di Cesano di Roma.
Il corso sarebbe iniziato il 15 luglio 1974 e sarebbe terminato esattamente cinque mesi dopo.
Dopo tre mesi avremmo avuto il grado di caporale, mentre alla fine del corso ci saremmo fregiati del grado di caporal maggiore. I baffi da sergente (e il relativo stipendio) sarebbero arrivati soltanto al decimo mese dall’inizio del corso.
La Scuola di Fanteria era un fabbricato molto esteso in larghezza (e assai poco in altezza) che ospitava sia la Scuola A.U.C. (quella degli Allievi ufficiali di Complemento) sia quella che sarebbe stata la mia scuola nei prossimi sei mesi: la Scuola A.C.S. (quella degli Allievi Sottufficiali di Complemento).
La mia domanda originaria, anche su consiglio di mio padre,  era stata indirizzata alla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento: cinque  mesi di corso, poi la promozione a sottotenente di complemento  e l’assegnazione a un reparto operativo, con la stelletta dorata  sulle spalline  e uno stipendio sicuro per i successivi otto mesi. E poi, sperava mio padre, una bella firma di rafferma e una brillante  carriera da ufficiale nell’Esercito Italiano.
A quel tempo ero un idealista giovane e inesperto, come forse l’affezionato  lettore avrà intuito leggendo la prima parte della mia storia. Mai e poi mai avrei accettato di chiedere una raccomandazione, un aiuto, una segnalazione per diventare Allievo Ufficiale di Complemento. E men che meno lo avrebbe fatto il mio buon vecchio. Io credevo ciecamente nel criterio meritocratico e anzi detestavo con la forza della mia innocente gioventù ogni scappatoia.
E infatti, nonostante i risultati dei test che avevo ben sostenuto nella caserma Fonseca di Roma alcuni mesi prima, finii arruolato negli Allievi Sottoufficiali di Complemento (ACS).
La scuola era la stessa, così come gli istruttori e gli ufficiali di riferimento, dal Generale Comandante della Scuola di Fanteria Giancarlo Gresti al Comandante del Battaglione  AUC-ACS Tenente Colonnello Italo Sammartano.
Solo che mentre gli AUC avrebbero goduto dello stipendio (e dello status di ufficiali dopo cinque mesi di corso) noi ACS, dopo gli stessi mesi del medesimo corso ci saremmo dovuti accontentare del grado di caporal maggiore (e per lo stipendio avremmo dovuto aspettare altri cinque mesi).
Così va la vita. D’altronde è pur vero che non si può essere tutti ufficiali, così come sono necessari i sottufficiali. In fondo quelli che stanno peggio sono i fanti , l’ultima ruota del carro militare. E sono certo che anche all’interno dei fanti semplici ci sono quelli che per carattere o per anzianità o chissà con quale altro mezzo riescono a emergere sugli altri.
A tal proposito, per una migliore comprensione dell’organizzazione militare, è bene che il paziente lettore sia reso edotto del fatto che, a parte il singolo fante, l’unità più piccola dell’Esercito Italiano è la squadra (formata da un numero variabile di fanti tra i cinque e i dieci e comandata da un caporal maggiore oppure da un sergente). Cinque  squadre formano un plotone, con a capo un ufficiale inferiore (tenente oppure sottotenente), mentre cinque plotoni formano una compagnia, capeggiata da un capitano. Cinque compagnie formano un Battaglione, con a capo un tenente colonnello e più Battaglioni formano un Reggimento. Più Reggimenti, infine, formano una Brigata oppure una Divisione (a seconda dei casi) unità di 10.000  e sino a 20.000 fanti, comandate da ufficiali superiori (solitamente Generali a una, due o tre stelle, precedute da un fregio chiamato in gergo militare “ greca”  mentre i maggiori, i tenenti colonnelli e i colonnelli hanno anch’essi rispettivamente  una, due e tre stelle ma esse sono precedute da una corona dorata). Più Divisioni formano un Corpo d’Armata che solitamente comprende sia le Divisioni di terra, sia le forze armate di mare e di cielo, raggruppate in Squadriglie Navali e Aeree (con a capo gli Ammiragli).

4.      Continua…
La parte prima del libro, che va dal 1960 al 1973 si può acquistare in tutti gli store oppure direttamente al link dell'editore: https://www.youcanprint.it/biografia-e-autobiografia-generale/memorie-di-scuola-9788827845486.html





Nessun commento:

Posta un commento

I giornali annunciano il pagamento per il riscatto di De André e Dori Ghezzi

  https://deimerangoli.it/shop/sicuramente-ligure/ Capitolo nono     Nei giorni seguenti Dario, spesso, era tornato al fiume. Si sedev...